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Un finanziamento stabile e duraturo per le attività del CAI e del CNSAS

Dobbiamo avere maggior cura dei nostri territori. Da quelli montani a quelli delle piccole isole, dove i nostri concittadini affrontano maggiori disagi. Occorre combattere contro speculazioni e sfruttamento incontrollato delle risorse naturali. Il problema dell’ambiente, che a molti e a lungo è apparso soltanto teorico, oggi si rivela concreto e centrale. Mi auguro che lo si affronti con un comune impegno da parte di tutti. Il compito di difendere l’ambiente, peraltro, ricade in parte su ciascuno di noi. Non dobbiamo rassegnarci alla società dello spreco e del consumo distruttivo di cibo, di acqua, di energia.”. Quelli che avete appena letto sono alcuni passaggi del discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Parole che facciamo nostre e nelle quali riconosciamo le parole chiave che guidano l’impegno e il lavoro del CAI nella tutela dell’ambiente montano e delle Terre alte più in generale. Parole che riconoscono la fragilità delle montagne e le difficoltà intrinseche, i disagi, di chi ci vive e forniscono una chiara indicazione alla politica, ai cittadini, al Paese tutto. Parole davvero importanti per la montagna quelle del Presidente della Repubblica, come importante è il riconoscimento nella Legge di Stabilità 2016 dell’operato del Sodalizio e del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleo- logico del CAI. Grazie a un emendamento a firma dei deputati Roger De Menech ed Enrico Borghi, rispettivamente vicepresidente e presidente del Gruppo Interparlamentare Amici della Montagna la Legge di Stabilità 2016 stabilizza (scusate il bisticcio di parole) il sostegno finanziario al CAI, ovvero a decorrere da quest’anno rende permanente un contributo di 1 milione di euro. Il finanziamento servirà per continuare a svolgere al meglio la manutenzione della rete sentieristica e dei rifugi, la formazione, il monitoraggio, la tutela dell’ambiente montano e tutte le altre attività. Inoltre è diventato stabile e permanente anche il finanziamento al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (pari a 2,4 milioni di euro annui, di cui uno per le assicurazioni dei volontari). Questo finanziamento permette al CNSAS lo svolgimento dell’attività istituzionale prevista dalla legge italiana e dallo statuto del CAI. Un’attualità quella del soccorso che è una funzione di pubblica utilità, rivolta sempre più a favore della popolazione oltre che dei frequentatori della montagna. Ciò è possibile grazie alla presenza di stazioni del soccorso alpino dislocate nelle valli e nelle alte valli montane. Un’attività che contribuisce a rafforzare il legame delle genti di montagna con il proprio territorio, che può essere svolta solo da chi pratica l’alpinismo, conosce profondamente le montagne dove vive, e viene formato costantemente. In conclusione mi piace riportare le parole del Presidente generale del CAI, Umberto Martini a commento dell’inserimento dei finanziamenti al CAI nella legge di stabilità: “finalmente si è tornati a riconoscere l’im- portanza per il nostro Paese delle attività del Club alpino italiano e dei suoi volontari insieme alla necessità di sostenere la montagna anche attraverso il lavoro di chi, come noi, le si dedica a favore di tutti. Sostegno che è sancito nell’articolo 44 della Costituzione Italiana”. Questo risultato è molto importante per il Sodalizio, ma va anche ricordato che oltre a questi finanziamenti si è riusciti a inserire nella legge di stabilità altre misure in favore dei territori montani (come per esempio la ricostituzione del Fondo Nazionale della Montagna) e tutto ciò si può interpretare come piccolo segnale positivo. Spero che questo successo sia un segno in direzione di una più ampia e duratura attenzione della politica alle Terre alte. Che ciò accada o meno, il Club alpino italiano manterrà impegno e lavoro, vigilerà e – secondo la bella definizione di Paolo Rumiz in una lettera inviata al CAI nel 2008 – continuerà a essere “la sentinella della montagna”.
Peak & Tip, Montagne360 febbraio 2016