Siamo su un’autostrada per l’inferno climatico, con il piede sull’acceleratore». Ad affermarlo è Antonio Guterres, Segretario generale dell’Onu, nel suo discorso alla cerimonia di apertura della Cop27 di Sharm el-Sheikh, in Egitto, la ventisettesima conferenza delle Nazioni Unite sul clima.
E ancora: «Stiamo lottando per la nostra vita. E stiamo perdendo. […] Le emissioni di gas a effetto serra continuano ad aumentare. La temperatura globale continua a salire. E il nostro Pianeta si sta avvicinando rapidamente a dei tipping point (punti di non ritorno, ndr) che renderanno la catastrofe climatica irreversibile». Nel suo discorso Guterres ha rivolto un appello ai potenti della terra per far nascere un “Patto tra economie sviluppate ed economie emergenti: un Patto di Solidarietà Climatica”. Un appello importante per un patto urgente, su cui pesa l’assenza di Cina e India. E pesano il gelo tra Usa e Russia. Pesano gli effetti della sciagurata invasione russa dell’Ucraina. E il ritorno ai combustibili fossili per produrre energia. Antonio Modiano, inviato speciale per il clima del Governo italiano, intervistato dal Corriere della Sera ha affermato che «mantenere i risultati di Glasgow (città scozzese che ospitò la Cop26 nel novembre 2021, ndr) e non tornare indietro» è l’obiettivo minimo della Cop27. Nei prossimi giorni sapremo quali saranno i risultati della Conferenza sul clima che, mentre scrivo questa rubrica, è in corso in Egitto. Non li commenteremo però da queste pagine. Quello che avete tra le mani è l’ultimo numero di Montagne360. Chi governa oggi il Cai ha deciso così. La scelta è legittima e rientra nei diritti dell’editore. Siamo dunque arrivati alla fine di un viaggio durato oltre un decennio. Un viaggio lungo eppure vissuto numero per numero, mese per mese, giorno per giorno, come se fosse appena iniziato. Dedico il mio ultimo Peak&Tip a chi ha condiviso con me questa bella avventura giornalistica e culturale. Sono stati anni impegnativi e molto belli. Sono grato ad Annibale Salsa che durante la sua presidenza mi ha chiamato alla direzione della stampa sociale e mi ha affidato il mandato di realizzare un periodico che nel tempo è diventato quello che state leggendo. Un grazie al Past president Umberto Martini che ha creduto nel progetto “Montagne360” e ha dato il via a questa esperienza. Grazie anche al Past president Vincenzo Torti, che ha confermato negli anni questo progetto editoriale. Grazie ad Alessandro Giorgetta, che sin dall’inizio non ci ha mai fatto mancare i suoi consigli, la sua competenza e la sua esperienza. Mi avvio alla conclusione, perdonatemi se userò ancora la parola “grazie”, ma è quella che in questa occasione mi viene dal cuore e dalla ragione. Grazie, e ancora grazie, a quella straordinaria redazione allargata fatta di centinaia di Socie e Soci, di referenti di commissioni, organi tecnici e strutture operative, tutti volontari, che attraverso queste pagine hanno contribuito a fare la rivista che avete in mano.
Il grazie più grande va alla mia redazione e ai collaboratori fissi, a chi sin dall’inizio ha condiviso un tratto di questo cammino. Un periodico è il frutto di un lavoro collettivo fatto di competenza, di tempo impiegato in un confronto costante, di ricerca e studio, di verifica delle fonti. Il nostro è un mestiere che richiede dedizione, in cui non si guarda all’orario o se è un giorno festivo. Insieme a me, la redazione ha sempre curato il rapporto con ogni Socio e Socia che ci contattava. Da ultimo, ma non per importanza, va un sentito grazie da parte nostra a chi in questi anni ci ha apprezzato, criticato, e aiutato a crescere.
Primo Levi scriveva: «Abbiamo una responsabilità, finché viviamo: dobbiamo rispondere di quanto scriviamo, parola per parola, e far sì che ogni parola vada a segno». Ebbene, per quanto ci riguarda, di tutto ciò che avete letto su questa rivista ci siamo presi la piena responsabilità. A chi ci legge, auguro buone feste, buona montagna e un arrivederci.
Peak & Tip, Montagne360 dicembre 2022